Cassazione civile , sent. 15.07.2005 n. 15019
La morte di un congiunto, conseguente a fatto illecito, configura per i superstiti del nucleo familiare un danno non patrimoniale diretto ed ingiusto, costituito dalla lesione di valori costituzionalmente protetti e di diritti umani inviolabili, perché la perdita di affetti e di solidarietà inerenti alla famiglia come società naturale.
Il danno in questione, incidendo esclusivamente sulla psicologia, sugli affetti e sul legame parentale esistente tra la vittima dell’atto illecito e i superstiti, non è riconoscibile se non attraverso elementi indiziari e presuntivi, che, opportunamente valutati, con il ricorso ad un criterio di normalità, possano determinare il convincimento del giudice.
Conf. Cassazione penale , sent. 11.07.2013 n. 29735
E’ sicuramente ammissibile la legittimazione alla costituzione di parte civile dei nonni della vittima di omicidio colposo da incidente stradale, a prescindere dal requisito della convivenza, in quanto attribuire a tale situazione un rilievo decisivo porrebbe ingiustamente in secondo piano l’importanza di un legame affettivo e parentale la cui solidità e permanenza non possono ritenersi minori in presenza di circostanze diverse, che comunque consentano una concreta effettività del naturale vincolo nonno-nipote.