Come recita il preambolo del Codice Deontologico Forense, l’avvocato esercita la professione in piena libertà, autonomia e indipendenza per tutelare i diritti e gli interessi della persona, assicurando la conoscenza delle leggi e contribuendo in tal modo all’attuazione dell’ordinamento per i fini della giustizia.
Nell’esercizio della sua attività all’avvocato vigila sulla conformità delle leggi ai principi della costituzione, nel rispetto della convenzione per la salvaguardia dei diritti umani dell’ordinamento comunitario; garantisce il diritto alla libertà e sicurezza e l’inviolabilità della difesa; assicura la regolarità del giudizio e del contraddittorio.
Con queste premesse si comprende pertanto come la deontologia forense altro non è che l’opera di individuazione di rilevazione dei comportamenti che la vita è l’esperienza, professionali ma non solo, degli appartenenti alla classe forense hanno individuato come consoli ed adeguati alla funzione di assistenza difesa del cittadino, avendo stelle polari illeciti individuale e sociale, oltre che il rispetto delle norme poste dal loro dame ordinamenti statuali via dirigenti.
In questo quadro il codice deontologico forense enuclea i principi e le modalità di esercizio dell’avvocatura.
I principi fondamentali vengono delineati sin dai primi articoli del codice e e permeano le restanti norme: probità, dignità, decoro (di vita professionale e sociale in genere), di lealtà, correttezza e fedeltà.
Nei successivi articoli codice deontologico forense regola i rapporti con i colleghi, con la parte assistita, con la controparte, i magistrati e i terzi.
Nella parte dedicata ai principi generali sono ribaditi i doveri di probità, dignità e decoro (anche per fatti non riguardanti l’attività professionale, quando si riflettono sulla reputazione dell’avvocato compromettano l’immagine della classe forense); di lealtà e correttezza, fedeltà, diligenza, indipendenza e competenza. Viene precisato il dovere di segretezza e riservatezza, con riferimento ad una serie ricorrente di casi e con alcune previste eccezioni ad evitare ad esempio la commissione di reati di particolare gravità. Viene riaffermato il dovere di verità, in particolari occasioni, escludendosi la possibilità di utilizzare intenzionalmente atti o documenti falsi.
In definitiva la deontologia si giustifica per la funzione sociale costituzionale svolta dall’avvocato, che riconosce ogni primato la legge tende alla realizzazione della giustizia. In questo senso anche la deontologia può concorrere a realizzare l’integrità e l’efficacia del sistema giudiziario, assicurando nel modo più ampio corretto la difesa delle leggi, delle libertà, delle persone. La deontologia e dunque il punto di inizio per la formazione dell’avvocato, ma anche il punto di riferimento costante nella difesa della sua immagine e della sua funzione.
A) CODICE DEONTOLOGICO FORENSE
Relazione illustrativa sulle modifiche apportate al Codice dopo il d.l. 223/2006
Allegato al Codice in materia di indagini difensive
Relazione accompagnatoria alla modifica dell’art. 55 apportata con delibera del CNF del 16.12.2011
B) CARTA DEI PRINCIPI FONDAMENTALI DELL’AVVOCATO EUROPEO E CODICE DEONTOLOGICO DEGLI AVVOCATI EUROPEI
Carta dei Principi fondamentali dell’Avvocato Europeo e Codice Deontologico degli Avvocati Europei
Charter of core principles of the European Legal profession and Code of Conduct for European Lawyers