Gli incidenti stradali nella provincia di Brescia

Un’analisi legale e suggerimenti per la sicurezza

risarcimento danni bresciaLa provincia di Brescia, posta al centro del ricco Nord d’Italia, è una delle aree più trafficate del Paese. Con un elevato flusso di autovetture e camion su strada, è inevitabile che gli incidenti stradali siano una realtà con cui molti automobilisti si trovano a fare i conti.

In questo articolo, proveremo ad esaminare i risvolti legali degli incidenti stradali nella provincia di Brescia, analizzando le responsabilità, le procedure da seguire in caso di sinistro e fornendo suggerimenti per prevenire tali eventi.

Alcune cause degli incidenti stradali 

Una serie di fattori può contribuire agli incidenti stradali . Tra questi ricordiamo:

  1. l’eccesso di velocità: guidare a velocità non adeguate alle condizioni del traffico o delle strade può aumentare significativamente il rischio di incidenti;

  2. le distrazioni alla guida: l’uso del telefono cellulare, l’attenzione ad altre attività mentre si guida, il mancato rispetto dei segnali stradali sono ormai fra le maggiori cause di gravi incidenti;

  3. le condizioni atmosferiche: la provincia di Brescia, in particolare, può essere soggetta a condizioni atmosferiche estremamente variabili, come pioggia, nebbia o ghiaccio, che rendono la guida più insidiosa e necessitano maggiore attenzione;

  4. la mancanza di manutenzione delle strade: è ormai pacifico che strade in cattive condizioni possono aumentare il rischio di incidenti, specialmente in caso di pioggia o neve;

  5. la guida in stato di ebbrezza o sotto effetto di sostanze proibite: negli ultimi anni l’abuso di alcol o l’uso sostanze stupefacenti da parte di alcuni automobilisti sta diventando fra le cause maggiori di incidenti stradali, soprattutto in determinate fasce orarie di alcuni giorni della settimana (le cd. stragi del sabato sera).

Responsabilità e procedure legali

Quando si verifica un incidente stradale , la determinazione delle responsabilità gioca un ruolo fondamentale.

Le parti coinvolte possono stabilire amichevolmente, tramite la cd. constatazione amichevole di incidente (modulo CAI), chi è colpevole o responsabile dell’accaduto, in modo da determinare le eventuali richieste di risarcimento danni o indennizzi.

Qualora ciò non sia possibile, saranno le forze dell’ordine, tramite l’escussione di eventuali testimoni e i rilievi fotografici sul luogo del sinistro, a stabilire le reciproche responsabilità. Nel corso di un processo, spesso, si ricorre alla cd. consulenza tecnica cinematica, che serve a ricostruire le modalità di verificazione di un sinistro stradale, proprio al fine di individuare le responsabilità nella sua causazione. 

Qualora non sia possibile accertare con esattezza la responsabilità di ciascuna condotta nella causazione di un sinistro (assenza di testimoni, assegni di non equivoci segni sulla sede stradale, ecc.) vige la presunzione di uguale concorso di colpa («Nel caso di scontro tra veicoli si presume, fino a prova contraria, che ciascuno dei conducenti abbia concorso ugualmente a produrre il danno subito dai singoli veicoli» art. 2054, co. 2. cod. civ.).

Ai fini dell’ottenimento del risarcimento del danno vi sono due fasi da seguire, quella stragiudiziale e quella giudiziale, quest’ultima solo eventuale, ovvero in caso di mancato esito positivo della prima.

A) La fase stragiudiziale.

Per prima cosa il danneggiato deve procedere a denunciare il sinistro alla Compagnia Assicuratrice del mezzo danneggiante, chiedendo altresì il risarcimento del danno subito tanto al conducente quanto alla Compagnia Assicuratrice del mezzo.

Si fa presente, peraltro, che il DPR n. 254/2006 ha introdotto il c.d. indennizzo diretto che consente a chi ha subito danni a seguito di un incidente stradale di richiedere il risarcimento direttamente alla propria compagnia di assicurazioni anziché a quella della controparte. Tale procedura è ammessa in caso di incidenti che coinvolgono non più di due autovetture responsabili e se non vi sono stati danni alla persona superiori nove (9) punti di invalidità.

L’impresa assicuratrice deve formulare al danneggiato un’offerta di risarcimento ovvero comunicare i motivi del diniego della stessa rispettivamente entro sessanta giorni (in caso di danno alle cose) o novanta giorni (in caso di danno alle persone) dalla presentazione della domanda di risarcimento (art. 148 del D.lgs. n. 209/2005 – Codice delle assicurazioni private)

Allorquando il soggetto danneggiato ritenga non soddisfacente l’offerta prospettatagli dall’assicurazione, ovvero in caso di diniego della stessa, prima di intraprendere un’eventuale azione giudiziaria è necessario esperire la negoziazione assistita la quale, difatti, dal 2014 costituisce condizione di procedibilità della domanda giudiziale.

Mentre nella successiva fase giudiziale è obbligatoria la difesa tecnica con l’avvocato, nella fase appena descritta il danneggiato potrebbe richiedere il risarcimento del danno senza legale: peraltro, tenuto conto della complessità delle procedure, l’assistenza di un avvocato è sempre consigliabile, anche perché, in caso di accoglimento della domanda risarcitoria, le spese di patrocinio sono integralmente a carico della Compagnia Assicurativa.

B    La fase giudiziale.

Se le parti non raggiungono un accordo il danneggiante può intentare un procedimento ordinario dinnanzi al Giudice competente.

Più in particolare, il danneggiato ha davanti a sé una triplice scelta potendosi rivolgere a:

  • giudice del luogo ove ha residenza o dimora il responsabile civile;
  • giudice del luogo ove ha sede la compagnia di assicurazione;
  • giudice del luogo ove è sorta o deve eseguirsi l’obbligazione, cioè il luogo del sinistro.

La competenza per materia attiene al valore della controversia, infatti l’art. 7, co. secondo, cod. proc. civ. stabilisce che: «Il giudice di pace è competente per le cause di risarcimento del danno prodotto dalla circolazione di veicoli e natanti, purché il valore della controversia non superi i ventimila euro», negli altri casi la competenza spetta al Tribunale.

Il giudizio si divide in due fasi, dovendo il giudice verificare l’esistenza tanto dell’an debeatur quanto quella del quantum debeatur che, rispettivamente, si riferiscono al se sia dovuto un risarcimento ed a quanto ammonti l’importo di volta ragionevolmente ottenibile.

L’accertamento della responsabilità può avvenire, come anticipato in premesse, sia tramite prova testimoniale sia tramite gli accertamenti espletati dalle Forze dell’Ordine intervenute sia attraverso l’espletamento di consulenza tecnica di natura cinematica.

Per quanto concerne invece la quantificazione del risarcimento del danno subito, solitamente il Giudice si fa affiancare da consulente tecnico medico – legale; le parti processuali, a loro volta, possono nominare un consulente tecnico di parte (o CTP). Gli anticipi che il Consulente tecnico d’ufficio richiede al fine di espletare il proprio incarico sono poste a carico di colui che ne ha suggerito la nomina o, se l’incarico viene affidato su iniziativa del giudice, a carico dell’attore (cioè colui che ha iniziato la causa).

devono stabilire chi è colpevole o responsabile dell’accaduto, in modo da determinare le eventuali richieste di risarcimento danni o indennizzi. Questo processo coinvolge spesso le forze dell’ordine, assicurazioni e avvocati.

La documentazione accurata dell’incidente, inclusi testimoni oculari e prove fotografiche, può essere essenziale per la raccolta di elementi di prova nel corso delle procedure legali. I professionisti del diritto specializzati in incidenti stradali possono fornire supporto ai clienti, aiutandoli a comprendere i propri diritti e a intraprendere le azioni legali necessarie per tutelarli.

Suggerimenti per la sicurezza stradale

Alla luce di quanto precede si ritiene opportuno indicare di seguito una serie di suggerimenti che, seppur banali, consentirebbero sicuramente di risparmiare tante vite innocenti::

  1. rispettare i limiti di velocità e guidare in modo attento, quasi difensivo;

  2. evitare ogni distrazione alla guida, come l’uso del telefono cellulare o anche qualsivoglia altro dispositivo elettronico (ad esempio il navigatore, che va impostato prima di partire, non durante la guida);

  3. assicurarsi che il veicolo sia sempre in buone condizioni di manutenzione;

  4. adattarsi alle condizioni atmosferiche e guidare con prudenza in caso di pioggia, neve o nebbia;

  5. non porsi alla guida sotto effetto di sostanze stupefacenti o dopo aver assunto alcolici;

  6. mantenere una distanza di sicurezza adeguata dagli altri veicoli, così da avere il tempo di reagire ad eventuali situazioni inaspettate.

Alcune conclusioni

Gli incidenti stradali  possono avere conseguenze gravi e durature: da inizio 2023 ad oggi sono già tredici le persone morte sulle strade bresciane. Comprendere i doveri degli automobilisti può aiutare a prevenire situazioni irrimediabili. La sicurezza stradale rimane una responsabilità condivisa tra i conducenti e le autorità competenti, ed è fondamentale seguire le buone pratiche di guida per ridurre il rischio di incidenti e contribuire a un ambiente stradale più sicuro per tutti. In caso di incidenti, consultarsi con uno studio legale specializzato può offrire supporto prezioso per la gestione legale dell’evento.

In un momento di particolare sconforto rivolgersi ad un Professionista competente e con doti di umanità è essenziale: l’Avvocato Pedretti offre assistenza alle vittime e ai familiari delle vittime della strada, in ogni fase del contenzioso nei confronti della Compagnia Assicurativa coinvolta

Per avere informazioni precise, per ricevere una consulenza e per chiedere qualsiasi chiarimento in merito ai Tuoi diritti, Ti invitiamo a contattare lo Studio Legale Pedretti di Brescia. Ti suggeriamo la soluzione migliore, Ti seguiamo nelle pratiche e Ti assicuriamo un’assistenza completa e personalizzata in base tue esigenze.

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