Cass., ord. 17.07.2019, n. 19156
I numerosi casi di cronaca degli ultimi mesi costringono gli operatori del diritto ad interrogarsi sulle conseguenze della violenza diretta sui minori e sulla tutela dei figli da genitori inadeguati.
Nel presente commento si affronteranno le conseguenze civili di una condotta genitoriale inadeguata, che tale rimane anche quando lo stesso genitore dichiarato inadeguato è a sua volta vittima delle violenze del partner.
La Suprema Corte, con la pronuncia in esame, infatti, ribadisce come l’inerzia della madre di fronte alle violenze perpetrate dal di lei compagno nei confronti dei propri figli, possa portare alla dichiarazione dello stato di adottabilità dei minori.
Nel caso di specie la madre aveva affidato il figlioletto neonato di quattro mesi in custodia al proprio compagno, le cui botte avevano compromesso irrimediabilmente l’area cognitiva e motoria del piccolo.
Quello che più è grave, secondo i giudici intervenuti nella vicenda in esame, è il comportamento successivo della madre, che portava tardivamente il figlio in ospedale, per il timore dell’intervento delle istituzioni e delle ripercussioni giudiziali di quanto avvenuto.
Nel caso di specie anche i successivi interventi di sostegno alla genitorialità della donna si erano rivelati inefficaci, tanto che non erano emersi elementi idonei a far presumere la concreta possibilità di recupero della capacità genitoriale in tempi compatibili con le esigenze dei figli.
In questo quadro, secondo i giudici della Corte di Cassazione, corretta appare la decisione del merito, che dichiarava lo stato di adottabilità dei minori, stante l’inidoneità genitoriale della madre.
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Articolo molto chiaro ed interessante!
Grazie!