Come ottenere il TFR o le retribuzioni di un’azienda dichiarata fallita?

Come ottenere il TFR e magari anche gli stipendi che ti spettano se l’azienda dove lavoravi è fallita? Insomma, oltre al lavoro che svolgevi, rischi anche di perdere i soldi tuoi di diritto?

Come ottenere il TFR

 

La risposta è no: riceverai quello che ti spetta. Ma andiamo per gradi

La tua azienda probabilmente ha risentito della profonda crisi causata dalla pandemia. E tu, che mai ti saresti aspettato una prospettiva del genere, hai ricevuto la lettera di licenziamento perché l’azienda è fallita e ti trovi ora a dover cercare un nuovo lavoro.

La situazione è purtroppo generalizzata e molte altre aziende, come quella in cui lavoravi, hanno dovuto chiudere i battenti. Secondo le stime dell’Ufficio Studi Confcommercio, il mix esplosivo di pandemia e crollo dei consumi del 10,8%, ha portato per il 2020 la chiusura definitiva di oltre 390mila imprese del commercio!

Insomma, una situazione difficile per tutti, che dovrà essere affrontata con il Piano Nazionale Ripresa e Resilienza previsto dal nostro Governo per il 2021.

Ma intanto, e nel concreto, tu cosa puoi fare?

Innanzitutto, devi affrontare un altro problema: come ricevere il TFR e in caso anche gli ultimi stipendi, se non ti sono stati retribuiti, sapendo bene che dalla tua ex azienda ormai non puoi aspettarti un centesimo?

 

Come ottenere il TFR: cos’è il trattamento di fine rapporto e quando è previsto

Il TFR (acronimo di trattamento di fine rapporto) è una somma di denaro che spetta per legge a ogni lavoratore subordinato nel momento della cessazione del rapporto di lavoro, per qualsiasi motivo: licenziamento, dimissioni o al raggiungimento della pensione.

Corrisponde circa a una mensilità per ogni anno lavorato e, più precisamente, è uguale alla somma per ciascun anno di servizio che hai prestato della retribuzione utile divisa per 13,5.

In genere, in caso di dimissioni o licenziamento, il TFR è liquidato insieme alla tua ultima busta paga, o comunque in seguito al conteggio del consulente del lavoro. Nel caso, però, che l’azienda dove lavoravi sia stata dichiarata fallita dal Giudice perché talmente indebitata da non riuscire più a far fronte ai propri obblighi, oltre alla perdita del posto di lavoro devi anche preoccuparti di recuperare il TFR che ti spetta, e magari anche qualche mensilità di stipendio. Ecco come puoi fare.

 

Se l’azienda fallisce, chi paga il TFR?

Ti tranquillizziamo subito: presso l’Inps esiste un Fondo di salvaguardia a garanzia dei diritti dei lavoratori, anche di quelli che non hanno fatto causa al datore di lavoro per ottenere TFR o arretrati. Attenzione però, entro determinati limiti e nel rispetto di una particolare procedura. Vediamo come.

Una volta avuta la conferma (generalmente da parte del curatore fallimentare) che è stata emessa una sentenza di fallimento nei confronti dell’azienda per la quale hai lavorato e con la quale hai un credito, costituito da retribuzioni non corrisposte e/o il TFR, devi innanzitutto procedere con il deposito di un’istanza di ammissione al passivo fallimentare di tale azienda.

In questo atto saranno adeguatamente elencate e documentate le ragioni del credito del lavoratore, indicando specificamente le somme non corrisposte ed eventuali acconti versati.

Il procedimento fallimentare seguirà quindi il suo corso, al fine di vagliare attivo e passivo dell’azienda, nell’ottica di un’eventuale distribuzione ai creditori delle somme ricavate.

Come ottenere il TFR: i lavoratori hanno la precedenza su altri creditori dell’azienda

Facciamo presente che i lavoratori, per quanto concerne retribuzioni e TFR, verranno ammessi allo stato passivo in via privilegiata (ovviamente se l’istanza sarà redatta e documentata in modo adeguato), con precedenza sulla soddisfazione degli altri debiti aziendali.

Il legislatore, infatti, pur stabilendo il principio generale della cd. par condicio creditorum, ritiene che alcuni crediti – come quelli dei lavoratori dipendenti – debbano godere di una maggiore tutela rispetto ad altri e, per questa ragione, stabilisce che essi vengano preferiti rispetto ad altri creditori, detti chirografari. I chirografari sono coloro che, per esempio fornitori o liberi professionisti, hanno un credito non garantito da pegni o ipoteche né da privilegi riconosciuti dalla legge.

Per il TFR i lavoratori sono creditori privilegiati, e quindi hanno diritto a essere risarciti con precedenza sugli altri creditori

 

Come ottenere il TFR: il Fondo di Garanzia dell’INPS

In questo caso hai la possibilità di ottenere la somma dovuta a titolo di TFR e le retribuzioni maturate negli ultimi 3 mesi del rapporto di lavoro e non corrisposte dal datore di lavoro dichiarato insolvente, direttamente dall’INPS attraverso il Fondo di garanzia esistente presso tale Ente, misura ulteriormente tutelativa delle ragioni creditorie del lavoratore.

Il Fondo di Garanzia dell’Inps dovrebbe liquidare la somma che ti spetta, con gli interessi legali, entro 60 giorni dalla richiesta del lavoratore (L. 297/82, art. 2, comma 7). Questo termine però non è perentorio e quindi ci potrebbe volere molto più tempo: la fase di accertamento del credito da parte del giudice delegato è quella che dura di più.

Il Fondo di Garanzia INPS dovrebbe liquidare il TFR entro 60 giorni dalla richiesta (il termine, attenzione non è perentorio9

 

Domande e risposte

Chi ha diritto al Fondo di garanzia?

Hanno diritto al Fondo di garanzia tutti i lavoratori dipendenti, – compresi i soci delle cooperative di lavoro, i dirigenti di aziende industriali e gli apprendisti – dei datori di lavoro (Circolare Inps numero 74/2008, p. 2.1) tenuti al versamento del contributo che alimenta la Gestione Prestazioni Temporanee ai Lavoratori Dipendenti.

La domanda al Fondo di garanzia può essere richiesta dagli eredi, in caso di decesso del lavoratore che ne ha diritto.

Quali crediti posso richiedere al Fondo di garanzia?

Come previsto dalla L. 297/1982, art. 2, il Fondo è stato istituito per garantire al lavoratore il recupero integrale del TFR.

In seguito, il Decreto Legislativo 80/92 ha ampliato questa tutela – ma con alcune limitazioni – anche a crediti di lavoro diversi dal TFR: per esempio le mensilità di malattia o maternità, o la tredicesima.

Sono poi garantiti dal Fondo solo le ultime 3 mensilità di rapporto di lavoro, che comunque devono rientrare nei 12 mesi che precedono l’attivazione del dipendente per il recupero del proprio credito verso il datore di lavoro.

Cosa invece rimane escluso dal Fondo di garanzia?

Sono esclusi gli importi relativi al mancato preavviso, le ferie non godute e le indennità di malattia – che l’azienda avrebbe dovuto anticipare – a carico dell’Istituto previdenziale.

 

Quanto tempo devo aspettare per ricevere il TFR dal Fondo di garanzia?

Lo ribadiamo anche qui perché sappiamo che questa è una questione molto importante per te.

L’INPS è tenuto a liquidare il TFR a carico del Fondo di garanzia nei termini di 60 giorni dalla data di presentazione della domanda completa di tutta la documentazione. Purtroppo peraltro la fase dichiarativa del fallimento e la fase accertamento dei debiti (che spetta al curatore) non è facilmente preventivabile e può variare notevolmente da una situazione all’altra.

 

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